Ca’ dal pozzo
compagnia Teatro Pellidò di Vincenzo di Maio
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Durante il ventennio fascista in un luogo qualunque dell’Italia, un piccolo borgo condivide un pozzo sprovvisto di corda e secchio, perciò chi deve attingere l’acqua, è costretto a portare i propri. Cà del pozzo, il nome del borgo, non è un posto dove i vicini si trattano con amicizia. Un pozzo senza corda e senza secchio non può essere usato da chi passa di là, è un po' come la fontanella al parco da dove però non esce più acqua. Scoppia la guerra: gli uomini partono per il fronte arruolati nell'esercito fascista. Nel borgo restano solo donne, anziani e bambini, speranzosi che torni la libertà, quella che già mancava durante la dittatura. Un giorno, al pozzo del villaggio, compare un uomo, un partigiano: è ferito, è assetato, è ricercato. Le donne di Cà del Pozzo lo aiutano e lo nascondono...
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